Descrizione
La Storia del Museo Ferrucciano inizia nell'ottobre 1908, con la costituzione di un Comitato per la creazione di un Museo che fosse destinato ad accogliere le memorie dell'eroe Francesco Ferrucci.
Nel 1929, in occasione delle celebrazioni per il IV centenario dell'assedio di Firenze, un altro comitato - quello per le onoranze a Francesco Ferrucci - acquistò, restaurò e poi donò al Comune di San Marcello Pistoiese la casa ex-Battistini, sulla piazza di Gavinana, sulla cui soglia, secondo la tradizione, il Ferrucci sarebbe stato ucciso da Maramaldo. Il 31 agosto 1931 nell'edificio restaurato venne inaugurato il Museo Ferrucciano, nel quale trovò posto una prima raccolta di documenti e immagini, esposti secondo concetti di semplice documentazione storica.
La Sala d'Armi, era dominata dalle corazze del XVI secolo, composte da pancere e zuccotti, in deposito dalle collezioni del Museo Nazionale del Bargello di Firenze. Alle pareti 5 alabarde e 5 picche, alcune delle quali ritrovate sui luoghi della battaglia. Sulla sinistra, entrando, un ritratto di Francesco Ferrucci di anonimo pittore dell'Ottocento (deposito delle Gallerie Fiorentine). Sotto, nella bacheca a muro, i resti di una spada italiana del XVI secolo. Al centro della sala, nella vetrina, un tesoretto di 156 monete d'argento del Settecento toscano, ritrovate a Gavinana.
Nel secondo Corridoio erano raccolte testimonianze legate alle celebrazioni e commemorazioni del Ferrucci tra Otto e Novecento.
La Sala Massimo D'Azeglio e della Battaglia era dedicata al patriota, scrittore e uomo politico del XIX secolo Massimo D'Azeglio, che da un suo soggiorno a Gavinana trasse l'ispirazione per alcune pagine del romanzo storico Niccolò de' Lapi. Sulla parete di destra il celebre abbozzo a matita della Morte del Ferrucci sull'imposta di una finestra della "Locanda della Posta" di San Marcello Pistoiese, dove lo scrittore alloggiò nel 1840. Il D'Azeglio, che era pure un apprezzato pittore, è autore anche delle due tele intitolate Brindisi del Ferrucci prima della battaglia e La battaglia di Gavinana (entrambe in deposito dall'Accademia di Belle Arti di Brera). A fianco, un piccolo dipinto a olio su carta, La battaglia nel piano di Doccia, di autore ignoto del secolo XIX (deposito Chelucci-Palmerini). Le altre due pareti di questa stanza, decorata con armi e armature provenienti come le altre dal Bargello, erano dedicate alla battaglia di Gavinana, con alcune riproduzioni fotografiche di documenti. Tra queste si segnala quella dell'ultima lettera di Francesco Ferrucci ai Dieci della Guerra: pubblicata in facsimile nell'Ottocento dallo storico Eugenio Albèri, l'originale della lettera è oggi perduto.
La Sala Francesco Ferrucci, era dedicata all'eroe fiorentino, e raccoglieva - oltre a una ricca iconografia ferrucciana - incisioni, cimeli e riproduzioni fotografiche di documenti relativi alla sua persona. Spiccava un busto di marmo di autore ignoto della seconda metà dell'Ottocento (deposito della Provincia di Firenze) e, dietro allo stesso busto, il drappo tessuto di arazzeria fiorentina del XVI secolo, con emblema mediceo e festoni di palme (deposito delle Gallerie Fiorentine). Nella vetrina-libreria sulla sinistra era collocata la Biblioteca Ferrucciana, raccolta di volumi, opuscoli e altri materiali a stampa relativi alla vita del condottiero fiorentino e alla storia dell'assedio di Firenze e della battaglia di Gavinana. Nella stessa sala veniva ricordata anche la figura del valoroso avversario del Ferrucci, Filiberto di Chalon principe d'Orange, il comandante in capo dell'armata imperiale che cadde in combattimento nella stessa battaglia di Gavinana.
La Sala dell'Assedio e delle Bandiere presentava ritratti di personaggi e materiali relativi all'assedio di Firenze del 1529-1530, del quale il fatto d'arme di Gavinana fu l'ultimo episodio. La seconda metà della sala era invece dedicata al gioco del calcio in costume.
Nel 1929, in occasione delle celebrazioni per il IV centenario dell'assedio di Firenze, un altro comitato - quello per le onoranze a Francesco Ferrucci - acquistò, restaurò e poi donò al Comune di San Marcello Pistoiese la casa ex-Battistini, sulla piazza di Gavinana, sulla cui soglia, secondo la tradizione, il Ferrucci sarebbe stato ucciso da Maramaldo. Il 31 agosto 1931 nell'edificio restaurato venne inaugurato il Museo Ferrucciano, nel quale trovò posto una prima raccolta di documenti e immagini, esposti secondo concetti di semplice documentazione storica.
Nel 1956, dopo anni di incuria e abbandono che avevano fatto seguito al secondo conflitto mondiale, l'amministrazione comunale decise il riordino della collezione, che venne integrata da nuovi materiali in deposito dalle Gallerie Fiorentine. Il "nuovo" Museo fu inaugurato il 4 agosto 1957, curato da Renzo Chiarelli.
AL MOMENTO IL MUSEO E' TEMPORANEAMENTE CHIUSO PER RESTAURO.
il Museo ha un sito dedicato (cliccare QUI) dove troverete maggiori approfondimenti.
Di seguito come era composto il museo prima della chiusura per restauro:
Il percorso espositivo si articolava su quattro sale, intervallate da due corridoi.
Dopo l'ingresso, il primo corridoio introduceva la figura di Francesco Ferrucci e raccoglieva i ricordi più strettamente legati ai luoghi dove si svolsero le sue imprese. Alcuni tra i principali episodi dell'assedio erano visibili nelle riproduzioni fotografiche degli affreschi di Giorgio Vasari e Giovanni Stradano che si trovano in Palazzo Vecchio a Firenze. Sulla parete di fondo spiccava la statua in terracotta colorita in bronzo del Ferrucci, opera di autore ignoto dei primi anni Ottanta del XIX secolo.La Sala d'Armi, era dominata dalle corazze del XVI secolo, composte da pancere e zuccotti, in deposito dalle collezioni del Museo Nazionale del Bargello di Firenze. Alle pareti 5 alabarde e 5 picche, alcune delle quali ritrovate sui luoghi della battaglia. Sulla sinistra, entrando, un ritratto di Francesco Ferrucci di anonimo pittore dell'Ottocento (deposito delle Gallerie Fiorentine). Sotto, nella bacheca a muro, i resti di una spada italiana del XVI secolo. Al centro della sala, nella vetrina, un tesoretto di 156 monete d'argento del Settecento toscano, ritrovate a Gavinana.
Nel secondo Corridoio erano raccolte testimonianze legate alle celebrazioni e commemorazioni del Ferrucci tra Otto e Novecento.
La Sala Massimo D'Azeglio e della Battaglia era dedicata al patriota, scrittore e uomo politico del XIX secolo Massimo D'Azeglio, che da un suo soggiorno a Gavinana trasse l'ispirazione per alcune pagine del romanzo storico Niccolò de' Lapi. Sulla parete di destra il celebre abbozzo a matita della Morte del Ferrucci sull'imposta di una finestra della "Locanda della Posta" di San Marcello Pistoiese, dove lo scrittore alloggiò nel 1840. Il D'Azeglio, che era pure un apprezzato pittore, è autore anche delle due tele intitolate Brindisi del Ferrucci prima della battaglia e La battaglia di Gavinana (entrambe in deposito dall'Accademia di Belle Arti di Brera). A fianco, un piccolo dipinto a olio su carta, La battaglia nel piano di Doccia, di autore ignoto del secolo XIX (deposito Chelucci-Palmerini). Le altre due pareti di questa stanza, decorata con armi e armature provenienti come le altre dal Bargello, erano dedicate alla battaglia di Gavinana, con alcune riproduzioni fotografiche di documenti. Tra queste si segnala quella dell'ultima lettera di Francesco Ferrucci ai Dieci della Guerra: pubblicata in facsimile nell'Ottocento dallo storico Eugenio Albèri, l'originale della lettera è oggi perduto.
La Sala Francesco Ferrucci, era dedicata all'eroe fiorentino, e raccoglieva - oltre a una ricca iconografia ferrucciana - incisioni, cimeli e riproduzioni fotografiche di documenti relativi alla sua persona. Spiccava un busto di marmo di autore ignoto della seconda metà dell'Ottocento (deposito della Provincia di Firenze) e, dietro allo stesso busto, il drappo tessuto di arazzeria fiorentina del XVI secolo, con emblema mediceo e festoni di palme (deposito delle Gallerie Fiorentine). Nella vetrina-libreria sulla sinistra era collocata la Biblioteca Ferrucciana, raccolta di volumi, opuscoli e altri materiali a stampa relativi alla vita del condottiero fiorentino e alla storia dell'assedio di Firenze e della battaglia di Gavinana. Nella stessa sala veniva ricordata anche la figura del valoroso avversario del Ferrucci, Filiberto di Chalon principe d'Orange, il comandante in capo dell'armata imperiale che cadde in combattimento nella stessa battaglia di Gavinana.
La Sala dell'Assedio e delle Bandiere presentava ritratti di personaggi e materiali relativi all'assedio di Firenze del 1529-1530, del quale il fatto d'arme di Gavinana fu l'ultimo episodio. La seconda metà della sala era invece dedicata al gioco del calcio in costume.
Indirizzo e punti di contatto
Nome | Descrizione |
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Indirizzo | Frazione Gavinana |
Telefono | 0573.621289 |
Mappa
Indirizzo: Piazza Francesco Ferrucci, 151, 51028 Gavinana PT, Italia
Coordinate: 44°3'20,6''N 10°49'12,2''E
Indicazioni stradali (Apre il link in una nuova scheda)
Modalità di accesso
Il Museo Ferrucciano si trova in Piazza Francesco Ferrucci - Gavinana
Alla riapertura, il museo, su tre piani, sarà accessibile tramite rampa esterna e ascensore.