Descrizione
Francesco Ferrucci
Francesco Ferrucci era nato a Firenze il 14 agosto del 1489 da una famiglia di mercanti in una casa ancor oggi esistente in via Santo Spirito dove, dopo la sua morte fu posta una targa commemorativa. Suo padre lo avrebbe voluto mercante ma il suo carattere impulsivo e deciso gli faceva preferire la caccia alla mercatura. Da ragazzo aveva fatto parte dei “fanciulli del Savonarola”, capeggiando la parte più intollerante nel sequestrare e distruggere gli oggetti accusati di essere espressione di lusso, "impudicizia" o paganesimo.
Nel 1528, Donato Giannotti, successore di Niccolò Machiavelli come storico e come segretario dei “Dieci della Guerra”, conscio dell'esperienza bellica del Ferrucci, lo nominò Commissario ad Empoli, castello importantissimo per il vettovagliamento dei centomila abitanti di Firenze.
Ad Empoli Ferrucci si distinse nei preparativi che precedettero l'Assedio di Firenze: fortificò le sponde dell'Arno, per permettere l'arrivo dei rifornimenti a Firenze anche in caso di assedio, radunò vettovaglie d'ogni tipo, curò l'addestramento delle poche milizie a sua disposizione ed infine fece tagliare alla base le torri perimetrali della cinta muraria per impedire che i tiri d'artiglieria le facessero rovinare creando dei ponti di macerie sui quali la fanteria nemica avrebbe potuto superare le mura.
Gli ultimi attimi della sua vita sono caratterizzati dalla battaglia di Gavinana, dove perse la vita dopo aver perso la stessa battaglia.
Francesco Ferrucci era nato a Firenze il 14 agosto del 1489 da una famiglia di mercanti in una casa ancor oggi esistente in via Santo Spirito dove, dopo la sua morte fu posta una targa commemorativa. Suo padre lo avrebbe voluto mercante ma il suo carattere impulsivo e deciso gli faceva preferire la caccia alla mercatura. Da ragazzo aveva fatto parte dei “fanciulli del Savonarola”, capeggiando la parte più intollerante nel sequestrare e distruggere gli oggetti accusati di essere espressione di lusso, "impudicizia" o paganesimo.
Nel 1528, Donato Giannotti, successore di Niccolò Machiavelli come storico e come segretario dei “Dieci della Guerra”, conscio dell'esperienza bellica del Ferrucci, lo nominò Commissario ad Empoli, castello importantissimo per il vettovagliamento dei centomila abitanti di Firenze.
Ad Empoli Ferrucci si distinse nei preparativi che precedettero l'Assedio di Firenze: fortificò le sponde dell'Arno, per permettere l'arrivo dei rifornimenti a Firenze anche in caso di assedio, radunò vettovaglie d'ogni tipo, curò l'addestramento delle poche milizie a sua disposizione ed infine fece tagliare alla base le torri perimetrali della cinta muraria per impedire che i tiri d'artiglieria le facessero rovinare creando dei ponti di macerie sui quali la fanteria nemica avrebbe potuto superare le mura.
Gli ultimi attimi della sua vita sono caratterizzati dalla battaglia di Gavinana, dove perse la vita dopo aver perso la stessa battaglia.